Notizie

tu hai sempre dormito

06.08.2012 00:13
    "Tu hai sempre dormito e non ti sei mai accorto che sono venuta da te in forma d'anima e che non ti ho mai baciato perché un bacio ti avrebbe risvegliato dalla morte dell'uomo."      

a Maura

06.08.2012 00:09
      "Amami, ora che non ho parole per farti innamorare dei miei silenzi."    

LA LETTERA...............

13.07.2012 14:38
  La lettera è un cammino inviolabile Ci sono lettere che non partiranno mai E lettere che sono partite da anni. Il destino delle lettere, delle mie, dei miei destinatari sono altre cose dall’uomo o dalla persona che amo. Esse sono l’ombra dell’uomo Sono l’ombra...

è soltanto il sentire............

13.07.2012 14:35
  precipitiamo adesso e io non ricordo che ho rimosso il mio gelso che ho buttato il mio vecchio alloro per apparirti nuda come una donna in quanto il poeta è soltanto il sentire  

AQUILA DI FURBIZIA

12.07.2012 17:36
  Potevi essere la canzone del mio umile sguardo e sei diventato l’inferno delle mie ore. Potevi tradire finalmente il destino e sei diventato aquila di furbizia.            
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  LETTERE

Rivedo le tue lettere d’amore
illuminata adesso da un distacco,
senza quasi rancore.

L’illusione era forte a sostenerci,
ci reggevamo entrambi negli abbracci,
pregando che durassero gli intenti.
Ci promettemmo il sempre degli amanti,
certi nei nostri spiriti divini.

E hai potuto lasciarmi,
e hai potuto intuire un’altra luce
che seguitasse dopo le mie spalle.

Mi hai resuscitato dalle scarse origini
con richiami di musica divina,
mi hai resa divergenza di dolore,
spazio, per la tua vita di ricerca
per abitarmi il tempo di un errore.

E mi hai lasciato solo le tue lettere,
onde io le ribevessi nella tua assenza.

Vorrei un figlio da te,
che sia una spada lucente,
come un grido di alta grazia,
che sia pietra, che sia novello Adamo,
lievito del mio sangue
e che dissolva più dolcemente
questa nostra sete.

Ah se t’amo!
Lo grido ad ogni vento
gemmando fiori da ogni stanco ramo,
e fiorita son tutta
e di ogni velo vò scerpando il mio lutto
perché genesi sei della mia carne.

Ma il mio cuore trafitto dall’amore
ha desiderio di mondarsi vivo,
e perciò, dammi un figlio delicato!
Un bellissimo vergine viticcio
da allacciare al mio tronco.

E tu, possente padre,
tu olmo ricco di ogni forza antica,
mieterai dolci ombre alle mie luci.

 

    I poeti lavorano di notte
    quando il tempo non urge su di loro,
    quando tace il rumore della folla
    e termina il linciaggio delle ore.

    I poeti lavorano nel buio
    come falchi notturni od usignoli
    dal dolcissimo canto
    e temono di offendere Iddio.
    Ma i poeti, nel loro silenzio
    fanno ben più rumore
    di una dorata cupola di stelle.

    
Paura dei tuoi occhi entro cui batte il pensiero

paura del tuo sguardo
nascosto velluto d’algebra
col qual mi percorri,
paura delle tue mani
calamite leggere
che chiedono linfa,
paura dei tuoi ginocchi
che premono il mio grembo
e poi ancora paura
sempre sempre paura,
finché il mare sommerse
questa mia debole carne
e io giaccio sfinita
su te che diventi spiaggia
e io che divento onda
che tu percuoti e percuoti
con il tuo remo d’Amore.
 

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    .

Apro la sigaretta


Apro la sigaretta
come fosse una foglia di tabacco
e aspiro avidamente
l'assenza della tua vita.
È così bello sentirti fuori,
desideroso di vedermi
e non mai ascoltato.
Sono crudele, lo so,
ma il gergo dei poeti è questo:
un lungo silenzio acceso
dopo un lunghissimo bacio.

 

   

La pace

La pace che sgorga dal cuore
e a volte diventa sangue,
il tuo amore
che a volte mi tocca
e poi diventa tragedia
la morte qui sulle mie spalle,
come un bambino pieno di fame
che chiede luce e cammina.
Far camminare un bimbo è cosa semplice,
tremendo è portare gli uomini
verso la pace,
essi accontentano la morte
per ogni dove,
come fosse una bocca da sfamare.
Ma tu maestro che ascolti
i palpiti di tanti soldati,
sai che le bocche della morte
sono di cartapesta,
più sinuosi dei dolci
le labbra intoccabili
della donna che t'ama.

 

Spesso ripeto sottovoce
che si deve vivere di ricordi solo
quando mi sono rimasti pochi giorni.
Quello che è passato
è come se non ci fosse mai stato.
Il passato è un laccio che
stringe la gola alla mia mente
e toglie energie per affrontare il mio presente.
Il passato è solo fumo
di chi non ha vissuto.
Quello che ho già visto
non conta più niente.
Il passato ed il futuro
non sono realtà ma solo effimere illusioni.
Devo liberarmi del tempo
e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
che questo meraviglioso istante.

 

Cè un regno tutto tuo
che abito la notte
e le donne che stanno lì con te
son tante, amica mia,
sono enigmi di dolore
che noi uomini non scioglieremo mai.
Come bruciano le lacrime
come sembrano infinite
nessuno vede le ferite
che portate dentro voi.
Nella pioggia di Dio
qualche volta si annega
ma si puliscono i ricordi
prima che sia troppo tardi.

Guarda il sole quando scende
ed accende d'oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole.
E se passa il temporale
siete giunchi ed il vento vi piega
ancor più forti voi delle querce e poi
anche il male non può farvi del male.

Una stampella d'oro
per arrivare al cielo
le donne inseguono l'amore.
Qualche volta, amica mia,
ti sembra quasi di volare
ma gli uomini non sono angeli.
Voi piangete al loro posto
per questo vi hanno scelto
e nascondete il volto
perché il dolore splende.
Un mistero che mai
riusciremo a capire
se nella vita ci si perde
non finirà la musica.

Guarda il sole quando scende
ed accende d'oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi
luce e inferno e poi
anche il male non può farvi del male.

 

Ho solo bisogno di silenzio,

tanto ho parlato troppo è arrivato il tempo di tacere,

di raccogliere i pensieri allegri, tristi, dolci, amari,

ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.

Gli amici veri, pochi, uno?

Sanno ascoltare anche il silenzio, sanno aspettare, capire.

Chi di parole da me ne ha avute tante e non ne vuole più,

ha bisogno, come me,

di silenzio.

 

Accarezzami musica
scorri su me come acqua d'argilla,
scorri sulla mia bianca pietà:
io sono innamorata di un aedo,
sono innamorata del cosmo tutto,
sono piena d'amore
sono l'ape regina
col ventre gonfio dei due golfi perfetti,
dolcissimo chiaro preludio
a una polluzione d'amore.
L'uomo scorre sulle mie bianche viscere non s'innamora mai
perchè sono accademia di poesia.

 

"Ma non sapevo che nascere folle... aprire le zolle... potesse scatenar tempesta..."

 

 

L'uomo che pensa all'amore è la bellezza suprema di questo mondo.

 
 

C'è un posto nel mondo

dove il cuore batte forte e rimani senza fiato

per quanta emozione provi;

dove il tempo si ferma e non hai più l’età;

quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore,

mentre la mente non smette mai di sognare…

Da lì fuggir non potrò

poichè la fantasia d’incanto risente il nostro calore

e non permetterò mai ch’io possa rinunciare a chi d’amor mi sa far volare...

A tutti i giovani raccomando:
aprite i libri con religione,
non guardateli superficialmente,
perché in essi è racchiuso
il coraggio dei nostri padri.
E richiudeteli con dignità
quando dovete occuparvi di altre cose.
Ma soprattutto amate i poeti.
Essi hanno vangato per voi la terra
per tanti anni, non per costruivi tombe,
o simulacri, ma altari.
Pensate che potete camminare su di noi
come su dei grandi tappeti
e volare oltre questa triste realtà
quotidiana.

 

Pensiero,io non ho più parole.
Ma cosa sei tu in sostanza?
qualcosa che lacrima a volte,
e a volte dà luce.
Pensiero,dove hai le radici?
Nella mia anima folle
o nel mio grembo distrutto?
Sei così ardito vorace,
consumi ogni distanza;
dimmi che io mi ritorca
come ha già fatto Orfeo
guardando la sua Euridice,
e così possa perderti
nell'antro della follia.

Non ho quiete, non ho pianto leggero,
non ho quella dischiusa meraviglia
che chiama fiore, non ho tempo
di decifrare gli aridi messaggi
del mio tempo dannato, mi arridosso
al mio muro di futile speranza,
arrossendo se mai tu mi perdoni.

 

O poesia, non venirmi addosso
sei come una montagna pesante,
mi schiacci come un moscerino;
poesia, non schiacciarmi
l'insetto è alacre e insonne,
scalpita dentro la rete,
poesia, ho tanta paura,
non saltarmi addosso, ti prego.

 

Io amo la semplicità
che si accompagna con l’umiltà.
Mi piacciono i barboni.
Mi piace la gente che sa ascoltare
il vento sulla propria pelle,
sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima.
Quelli che hanno la carne a contatto
con la carne del mondo.
Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza,
lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore.

Io quand'ero bambina
non capivo i valori degli occhi,
ma adesso
mi sento cieca
perchè non posso vederti

Inutile dare le proprie confetture ad una bocca amara.

QUESTI FOGLI DI POESIA IO LI PERDERO' ALLARMATA AL PRIMO RUMORE
.
NON POTRO' CONSEGNARLI AL VECCHIO CHE HA MILLE DUEMILA STANZE

QUESTI FOGLI DI POESIA IO LI PERDERO' PASSANDOLI DI MANO IN MANO

COME DROGA PER TUTTI.

QUESTI FOGLI DI POESIA IO LI RITROVERO' STAMPATI DENTRO A UN BACIO.

 

I sassi abbandonati nelle acque
a volte non han fiore di speranza
così come non spero nel tuo amore.
Stanno sotto ogni pensiero
e ammorbano le acque.
Ahimè quanta fortuna dentro il pesce
che scappa dalla bocca della luna
e si frantuma contro il tuo bel volto
ansioso di morire.

Se mi avessi strappato il cuore
o tolto l'unico arto che mi fa male o scollato le mie giunture,
non avrei sofferto tanto
come quando tu un giorno insperato mi hai tolto la pelle dell'anima.

Resta pur sempre a me quella parola che non ti ho detto e che mi fa soffrire.

 

Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento
di canti d'amore per te.
 
 

 

A volte Dio
uccide gli amanti
perché non vuole
essere superato
in amore...

Non avessi sperato in te
e nel fatto che non sei un poeta
di solo amore
tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
il domani e' gia' passato.

 

I versi sono polvere chiusa
Di un mio tormento d'amore,
ma fuori l'aria è corretta,
mutevole e dolce ed il sole
ti parla di care promesse,
così quando scrivo
chino il capo nella polvere
e anelo il vento, il sole,
e la mia pelle di donna
contro la pelle di un uomo.

 
Amore, vola da me
con l'aeroplano di carta
della mia fantasia,
con l'ingegno del tuo sentimento.
Vedrai fiorire terre piene di magia
e io sarò la chioma d'albero più alta
per darti frescura e riparo.
Fa' delle due braccia
due ali d'angelo
e porta anche a me un po' di pace
e il giocattolo del sogno.
Ma prima di dirmi qualcosa
guarda il genio in fiore
del mio cuore.
 

 

un giorno le dissi...."sei la numero uno"
e lei mi rispose..
" il poeta sei tu che leggi"

 

 

Cè un regno tutto tuo
che abito la notte
e le donne che stanno lì con te
son tante, amica mia,
sono enigmi di dolore
che noi uomini non scioglieremo mai.
Come bruciano le lacrime
come sembrano infinite
nessuno vede le ferite
che portate dentro voi.
Nella pioggia di Dio
qualche volta si annega
ma si puliscono i ricordi
prima che sia troppo tardi.
Guarda il sole quando scende
ed accende d'oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole.
E se passa il temporale
siete giunchi ed il vento vi piega
ancor più forti voi delle querce e poi
anche il male non può farvi del male.
Una stampella d'oro
per arrivare al cielo
le donne inseguono l'amore.
Qualche volta, amica mia,
ti sembra quasi di volare
ma gli uomini non sono angeli.
Voi piangete al loro posto
per questo vi hanno scelto
e nascondete il volto
perché il dolore splende.
Un mistero che mai
riusciremo a capire
se nella vita ci si perde
non finirà la musica.
Guarda il sole quando scende
ed accende d'oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi
luce e inferno e poi
anche il male non può farvi del male.

 

A mio figlio

Ti ho generato col solo pensiero figlio
e non sei mai sceso nel mio corpo come una buona rugiada.
Però sei diventato un’ape laboriosa, hai fecondato tutto il mio corpo
e a mia volta son diventato tuo figlio, figlio del tuo pensiero.
Forse, quando morirò, partorirò tutta la dolcezza che mi hai messo nel primo sguardo
perché figlio, ti ho guardato a lungo, ma non ti ho mai conosciuto.
Figlio figlio mio sognato, figlio ti ho solo pensato
non sei mai sceso nel corpo come una buona rugiada
ti ho guardato a lungo, ma non ti ho conosciuto mai.

O labbra, labbra disunite e bianche
nel valore del pianto penitente,
labbra disunite dentro il bacio
in tenera protesta di follia,
o labbra senza tempo
che avete amato un uomo,
labbra senza perdono
ponete la protesta fuori da una finestra.
O labbra della Vergine divina
che cantan l’Angelo che ormai si avvicina,
è pronto il gran segreto,
vengo meno a un divieto.

 

 

 

La terra santa

 

Ho conosciuto Gerico,
ho avuto anch'io la mia Palestina,
le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettata
ci ha battezzati tutti.
Lì dentro eravamo ebrei
e i Farisei erano in alto
e c'era anche il Messia
confuso dentro la folla:
un pazzo che urlava al Cielo
tutto il suo amore in Dio.
Noi tutti, branco di asceti
eravamo come gli uccelli
e ogni tanto una rete
oscura ci imprigionava
                ma andavamo verso le messe,              
le messe di nostro Signore
e Cristo il Salvatore.
Fummo lavati e sepolti,
odoravamo di incenso.
E, dopo, quando amavamo,
ci facevano gli elettrochoc
perchè, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno.
Ma un giorno da dentro l'avello
anch'io mi sono ridestata
e anch'io come Gesù
ho avuto la mia resurrezione,
ma non sono salita ai cieli
sono discesa all'inferno
da dove riguardo stupita
le mura di Gerico antica.

Tu eri la verità, il mio confine,
la mia debole rete,
ma mi sono schiantata
contro l'albero del bene e del male,      
ho mangiato anch'io la mela
della tua onnipresenza
e ne sono riuscita
vuota di ogni sapienza,
perché tu eri la mia dottrina,
e il calice della tua vita
sfiorava tutte le rose.
Ora ti sei confusa
con gli oscuri argomenti della lira
ma invano soffochi la tua voce
nelle radici - spirali degli alberi,
invano getti gemiti
da sotto la terra,
perché io verrò a cercarti
scaverò il tuo fermento,
madre, cercherò negli spiriti
quello più chiaro e più fermo,
colui che aveva i tuoi occhi
e la tua limpida voce
e il tuo dolce coraggio
fatto soltanto di stelle.

Mi sono innamorata
delle mie stesse ali d'angelo, delle mie nari che succhiano la notte,        
mi sono innamorata di me
e dei miei tormenti.
Un erpice che scava dentro le cose,
o forse fatta donzella  
ho perso le mie sembianze.
Come sei nudo, amore,
nudo e senza difesa:
io sono la vera cetra
che ti colpisce nel petto
e ti dà larga resa.

 

Sono una piccola ape furibonda.  

 

Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale,spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici ‘perché’ del mio respiro.

 

 

 

 

   

 

 

Il sogno canta su una corda sola.

 

 

Se avete molto caldo, prendete un ramoscello di follia e piantatevelo negli occhi.

 
L’uomo non può avere esempi umani per essere sé stesso.    

Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri.

 

Amore mio ho sognato di te come si sogna della rosa e del vento.

 

    Ci sono notti che non accadono mai .
Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita. .
  Il poeta non rigetta mai le proprie ombre.  

 

 

 

 

 

 

L'inferno è la mia passione

 

La verità e sempre quella,

la cattiveria degli uomini

che ti abbassa e ti costruisce

un santuario di odio

dietro la porta socchiusa.

Ma l’amore della povera gente

brilla più di una qualsiasi filosofia.

Il vero amore non ha peli.

 

 

 

 

 

 

 

Ascolta il passo breve delle cose.

Assai più breve delle tue finestre  -

quel respiro che esce dal tuo sguardo

chiama un nome immediato:

la tua donna.

 

Dio ci regala il sonno per vincerci il giorno dopo

 

Ogni alba ha i suoi dubbi    

 

 

L’aforisma è il sogno di una vendetta sottile

 

 

Ci sono adolescenze che si innescano a novanta anni

La fama si conquista con la solitudine

 

 

Il poeta non dorme mai in compenso muore spesso

 

L’aforisma è genio e vendetta e anche una sottile resa alla realtà biblica.

 

 

Dante fu un genio miserabile

La casa della poesia non avrà mai porte.

 

 

 

Anche la follia merita i suoi applausi

 

La corda più silenziosa è quella dei versi

 

 

La follia è saltare sul tappeto della ragione

 

 

Quando ero in manicomio,

e vedevo l’erba dalla parte delle radici,

ero convinta (e ancora lo sono)

che il grande arazzo della volontà divina

lo vedano gli angeli, mentre noi,

incamminati verso l’indolenza

o il sacrificio estremo,

non comprendiamo nulla.

 

 

 

 

 

 

 

.

                                                             Amare un giovane è come sfidare Dio

 

 

 

 

Io amo perché il mio corpo è sempre in evoluzione.

 

Un povero ti dà tutto e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.

 

Ogni poeta vende i suoi guai migliori

 

 

 

La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori

 

 

 

Spiegami come il lume della notte,

come il delirio della fantasia.

Spiegami come la donna e come il mimo,

come pagliaccio che non ha nessuno.

Spiegami perché ho rotta la sottana:

uno strappo che è largo come il cuore

 

 

 

 

Se Dio mi assolve, lo fa sempre per insufficienza di prove

 

 
 

 

 

 

Ringrazio sempre chi mi dà ragione

 

Ogni uomo della mia vita

era il verso di una poesia perduto,

straziato, raccolto, abbracciato.

Ogni amore della vita mia è cielo

e voragine e terra

che Maggio per vivere ancora

 

 

 

L’unica radice che ho mi fa male

 

 

Il vero poeta non deve avere parenti    

 

Sogno d'amore

 

Se dovessi inventarmi il sogno
del mio amore per te
penserei a un saluto
di baci focosi
alla veduta di un orizzonte spaccato
e a un cane
che si lecca le ferite
sotto il tavolo.
Non vedo niente però
nel nostro amore
che sia l'assoluto di un abbraccio gioioso.

 

 

                                                         Le più belle poesie

 

Le più belle poesie  
si scrivono sopra le pietre  
coi ginocchi piagati  
e le mani aguzzate dal mistero.  
Le più belle poesie si scrivono  
davanti a un altare vuoto,  
accerchiati da agenti  
della divina follia.  
Così, pazzo criminale qual sei  
tu detti versi all'umanità,  
i versi della riscossa  
e le bibliche profezie  
e sei fratello a Giona.  
Ma nella Terra Promessa  
dove germinano i pomi d'oro  
e l'albero della conoscenza  
Dio non è mai disceso nè ti ha mai maledetto.  
Ma tu sì, maledici  
ora per ora il tuo canto perchè  
sei sceso nel limbo,  
dove aspiri l'assenzio  
di una sopravvivenza negata.

 

 

     https://youtu.be/iBmHo3OppYs        VIDEO DELLA POESIA

 

        Il bacio

 

Il bacio appena sognato
in una notte di tradimenti,
dove tutti consumano amplessi
che non hanno profumo,
il tuo bacio febbricitante,
il candore delle tue labbra,
somiglia alla mia porta
che non riesco ad aprire.
Il bacio è come una vela,
fa fuggire lontano gli amanti,
un amore che non ti gela
che ti dà mille duemila istanti.
Ho cercato di ricordare
che potevi tornare indietro,
ma ahimè il tuo bacio
è diventato simile a un vetro.
Io come un animale
mi rifugio nel bosco
per non lasciare ovunque
il mio candido pelo.
Il pelo della mia anima
è così bianco e così delicato
che persino un coniglio ne trema.
Tu mi domandi quanti amanti ho avuto
e come mi hanno scoperto.
Io ti dico che ognuno scopre la luce
e ognuno sente la sua paura,
ma la mia parte più pura è stata il bacio.
Io tornerei sui monti d’Abruzzo,
dove non sono mai stata.
Ma se mi domandano
dove traggono origine i miei versi,
io rispondo:
mi basta un’immersione nell’anima
e vedo l’universo.
Tutti mi guardano con occhi spietati,
non conoscono i nomi delle mie scritte sui muri
e non sanno che sono firme degli angeli
per celebrare le lacrime che ho versato per te.

 

 

 

 

Io non ho bisogno di denaro

 

Io non ho bisogno di denaro 
ho bisogno di sentimenti  
di parole  
di parole scelte sapientemente 
di fiori detti pensieri 
di rose dette presenze 
di sogni che abitino gli alberi 
di canzoni
che facciano danzare le statue  
di stelle che mormorino  
all'orecchio degli amanti. 
Ho bisogno di poesia  
questa magia che brucia  
la pesantezza delle parole  
che risveglia
le emozioni e dà colori nuovi. 

 

 

               LE PIU' BELLE POESIE D'AMORE.....................

https://youtu.be/qMlBdLzZwDc

 

 

 

https://youtu.be/a2CBu5mEmPE

FABIO VOLO RICORDA ALDA MERINI

 

 

 

ALDA MERINI RECITA ALDA MERINI https://youtu.be/uontLeE3JWw

Ascolta il passo breve delle cose
assai più breve delle tue finestre
quel respiro che esce dal tuo sguardo
chiama un nome immediato:la tua donna.
E' fatta di ombre e ciclamini,
ti chiede il tuo mistero
e tu non lo sai dare.
Con le mani
sfiori profili di una lunga serie di segni
che si chiamano rime.
Sotto, credi,
c'è presenza vera di foglie;
un incredibile cammino
che diventa una meta di coraggio.

A chi mi chiede quanti amori ho avuto io rispondo di guardare nei boschi per vedere in quante tagliole è rimasto il mio pelo

L'Albatros

Io ero un uccello
dal bianco ventre gentile,
qualcuno mi ha tagliato la gola
per riderci sopra,
non so.
Io ero un albatro grande
e volteggiavo sui mari.
Qualcuno ha fermato il mio viaggio,
senza nessuna carità di suono.
Ma anche distesa per terra
io canto ora per te
le mie canzoni d'amore.

 

L'Anima

Che grande scultore sei tu
che hai scolpito il tuo volto di pietra
tra le mie braccia
e ormai amore morto
mi sei diventato figlio
ti tengo sulle ginocchia
e piango perché il ricordo di te
mi pesa come un sepolcro

                                                                                     

Se ti dicessi che ti amo
direi una infame bestemmia
perché i fratelli non si amano mai
eppure è vero; nel fuoco dell'arte
abbiamo un amore in comune,
questo non posso dimenticarlo
e dirti ti amo per un poeta
assume un significato diverso
dal volgere umano delle cose.
Amo i tuoi orizzonti impossibili
la tua coscienza perfetta
il tuo volgere ad ogni stagione,
la tua pennellata distratta
la tua fiducia in te,
che è in fondo l'umiltà di Cristo
che pure era figlio del Padre.

Prima di venire
Portami tre rose rosse
Prima di venire
Portami un grosso ditale
Perché devo ricucirmi il cuore
E portami una lunga pazienza
Grande come un telo d'amore
Prima di venire
Dai un calcio al muro di fronte
Perché li dentro c'è la spia
Che ha guardato in faccia il mio amore
Prima di venire
Socchiudi piano la porta
E se io sto piangendo
Chiama i violini migliori
Prima di venire
Dimmi che sei già andato via
Perché io mi spaventerei
E prima di andare via
Smetti di salutarmi
Perché a lungo io non vivrei.

Rimuovo
le antiche muraglie
per trovare
le praterie del sogno
e incontrare te,
pane incontaminato
che prendo con le labbra.
Sentire la tua lingua di bosco
e l'ansia salina del tuo respiro,
il cuore che si ferma
è il battito di ali di un'anima
che forse se ne va
per morire d'amore.

 

 

Vorrei raccontarti
una vecchia favola
che sembra vera
e che notte tempo
vengo a salvarti
e tremo perché ho paura
che tu mi veda
sono io il dio Amore
che di notte mette le ali
e ti guardo a lungo dormire
e non mi pensi
sono più gelosa del tuo sonno
che di quando vivi disordinatamente
aprendo duemila porte

che non ti sanno vedere
ma la sera io sono un lumino

che tu non vedi
e sto lì
tutta la notte
come la morte
e tu hai paura di dormire solo

 

 

Beati coloro che si baceranno sempre al di là delle labbra,

   varcando il confine del piacere, per cibarsi dei sogni.

 

 

 

E’ così che nascono i libri
nell’amore,
e così nascono i libri che nessuno
legge mai,
e così il libro prima di nascere
Dio lo deposita in te
come una manciata di fango che
diventa luce.
Domandano tutti come si fa a
scrivere un libro,
Si va vicino a Dio e gli si dice:
feconda la mia mente, mettiti nel
mio cuore
e portami via dagli
altri, rapiscimi.
Così nascono
i libri, così
nascono i poeti.

Io come voi sono stata sorpresa
mentre rubavo la vita,
buttata fuori dal mio desiderio d’amore.
Io come voi non sono stata ascoltata
e ho visto le sbarre del silenzio
crescermi intorno e strapparmi i capelli.
Io come voi ho pianto,
ho riso e ho sperato.
Io come voi mi sono sentita togliere
i vestiti di dosso
e quando mi hanno dato in mano
la mia vergogna
ho mangiato vergogna ogni giorno.
Io come voi ho soccorso il nemico
ho avuto fede nei miei poveri panni
e ho domandato cosa sia il Signore,
poi dall’idea della sua esistenza
ho tratto forza per sentire il martirio
volarmi intorno come colomba viva.
Io come voi ho consumato l’amore da sola
lontana persino dal Cristo risorto.
Ma io come voi sono tornata alla scienza
del dolore dell’uomo, che è la scienza mia.

Alda Merini da “Ballate non pagate”

Hai dimenticato i sandali amore
i tuoi sandali di desiderio
li ha trovati sotto il mio letto
il mio portiere
scopando notte tempo
ha ritrovato i tuoi sandali;
vieni a prendere i tuoi sandali amore
i sandali di legno di sandalo
i sandali di legno biblico
buttali in testa al Signore
che ci ha diviso il cuore.

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.

Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato

 

Le ali degli angeli raffreddano i poeti

L'ora più solare per me
quella che più mi prende il corpo
quella che più mi prende la mente
quella che più mi perdona
è quando tu mi parli.
Sciarade infinite,
infiniti enigmi,
una così devastante arsura,
un tremito da far paura
che mi abita il cuore.
Rumore di pelle sul pavimento
come se cadessi sfinita:
da me si diparte la vita
e d'un bianchissimo armento io
pastora senza giudizio
di amor mio mi prendo il vizio.
Vizio che prende un bambino
vizio che prende l'adolescente
quando l'amore è furente
quando l'amore è divino.
 

"Si nasce
non soltanto per morire,
ma per camminare a lungo,
con piedi che non conoscono dimora
e vanno oltre ogni montagna".

 

"L'ombra delle tue mani,
padre,
è come una nave
che transita sul mio corpo,
che è terra,
terra sfinita".
 

L'ora più solare per me
quella che più mi prende il corpo
quella che più mi prende la mente
quella che più mi perdona
è quando tu mi parli.
Sciarade infinite,
infiniti enigmi,
una così devastante arsura,
un tremito da far paura
che mi abita il cuore.
Rumore di pelle sul pavimento
come se cadessi sfinita:
da me si diparte la vita
e d'un bianchissimo armento io
pastora senza giudizio
di te amor mio mi prendo il vizio.
Vizio che prende un bambino
vizio che prende l'adolescente
quando l'amore è furente
quando l'amore è divino.

..Ogni uomo ha le piccole polveri del passato che deve sentirsi addosso... Sono il suo cammino...

Il Poeta raccoglie i dolori e sorrisi
e mette assieme tutti i suoi giorni
in una mano tesa per donare,
in una mano che assolve
perché vede il cuore di Dio.
Ma la città è triste
perché nessuno pensa
che i fiori del Poeta
sbocciano per vivere molto a lungo
per le vie anguste della grazia.

Rivedo le tue lettere d’amore 
illuminata adesso da un distacco, 
senza quasi rancore.
L’illusione era forte a sostenerci, 
ci reggevamo entrambi negli abbracci, 
pregando che durassero gli intenti. 
Ci promettemmo il sempre degli amanti, 
certi nei nostri spiriti divini.
E hai potuto lasciarmi, 
e hai potuto intuire un’altra luce 
che seguitasse dopo le mie spalle.
Mi hai resuscitato dalle scarse origini 
con richiami di musica divina, 
mi hai resa divergenza di dolore, 
spazio, per la tua vita di ricerca 
per abitarmi il tempo di un errore.
E mi hai lasciato solo le tue lettere, 
onde io le ribevessi nella tua assenza.

 

 

Caro, dammi parole di fiducia 
per te, mio uomo, l'unico che amassi 
in lunghi anni di stupido terrore, 
fa che le mani m'escano dal buio 
incantesimo amaro che non frutta... 
Sono gioielli, vedi, le mie mani, 
sono un linguaggio per l'amore vivo 
ma una fosca catena le ha ben chiuse 
ben legate ad un ceppo. Amore mio 
ho sognato di te come si sogna 
della rosa e del vento, 
sei purissimo, vivo, un equilibrio 
astrale, ma io sono nella notte 
e non posso ospitarti. Io vorrei 
che tu gustassi i pascoli che in dono 
ho sortiti da Dio, ma la paura 
mi trattiene nemica; oso parole, 
solamente parole e se tu ascolti 
fiducioso il mio canto, veramente 
so che ti esalterai delle mie pene.

 

 

Donna al pianoforte


Io ti ho vista seduta al pianoforte
e mi sei parsa un angelo, una vergine    
di certissimo aspetto – come fossi
oggi cresciuta lì su quelle soglie
di sveltissima musica, o fermento
bello di donna dalle dritte spalle
cui le dite di angelo racchiuso
hanno impresso una curva di mistero
mentre che all’apparenza nei gioivi
profondamente come in veste nuova.
E noi tutti di te ripensavamo
cose profonde e più miracolosa
che una vetta di sogno la tua dolce
cara presenza ci scioglieva i nodi
dentro il sangue del male e sollevava
la nostr’aria nel palpito felice
dei tuoi biondi finissimi capell
i.

"Ti aspetto e ogni giorno
mi spengo poco per volta
e ho dimenticato il tuo volto.
Mi chiedono se la mia disperazione
sia pari alla tua assenza
no, è qualcosa di più:
è un gesto di morte fissa
che non ti so regalare".
 

https://youtu.be/hqnIi5TsxQE   PER LEGGERE LA POESIA CON SOTTOFONDO MUSICALE

https://youtu.be/_3turqipRcQ

 

ALTERA, IL CANTO DI ALDA MERINI

https://youtu.be/uontLeE3JWw

 

ALDA MERINI RECITA ALDA MERINI

una voce dolcissima e carnale resa ancora più suggestiva da una spessa coltre di nicotina che ne impasta i toni e gli accenti

Anima che cambi rotta ogni giorno
è inutile tergiversare.
Con un colpo d'ascia sottile
potresti rompere la vita
che c'è in te.
Pensa, hanno creato un mito
sulla tua infelicità,
è una bugia lo so
ma è quella che ti rafforza,
ti aiuta ad alzarti
e aprire una finestra sul mare.

 

 

 

Piangere per un peccato può pure andare bene,

ma piangere per essere onesti è francamente un pò troppo.

 

SI E' SEMPRE ONNIPOTENTI

MA NOI AMIAMO COSI' TANTO I NOSTRI FALLIMENTI.

PERCHE' IN FONDO SIAMO SEMPRE UN PO' BAMBINI

 

 

QUANDO DI NOTTE SOGNO

E SONO STRAVOLTA DAL DESIDERIO

E TI ODIO E TI AMO,

QUANDO DICO AI VICINI DI CASA

CHE QUALCUNO NELLA NOTTE MI SEDUCE

E POI MI ABBANDONA

E QUANDO MI DERIDONO PERCHE'

NON VEDONO NIENTE,

LORO NON SANNO CHE PARLO DI TE,

MA CIO' E' ACCADUTO QUI TRA QUESTE MURA

CHE AD ALTRI PAIONO DISORDINATE E INFERME

LO SAPPIAMO SOLO IO E TE.

MA IO NON LO DIRO',

ANCHE PERCHE' NON VALE LA PENA AFFERMARE UNA RELIGIONE

CHE HA GIA' CONQUISTATO IL MONDO.

 

 

CORPO D'AMORE

Gesù,
forse è per paura delle tue immonde spine
ch'io non ti credo,
per quel dorso chino sotto la croce
ch'io non voglio imitarti.
Forse, come fece San Pietro,
io ti rinnego per paura del pianto.
Però io ti percorro ad ogni ora
e sono lì in un angolo di strada
e aspetto che tu passi.
E ho un fazzoletto, amore,
che nessuno ha mai toccato,
per tergerti la faccia.

 

 

 

 

“...Domandano tutti come si fa a
scrivere un libro. Si va vicino a Dio
e gli si dice: feconda la mia mente,
mettiti nel mio cuore e portami via
dagli altri, rapiscimi.
Così nascono i libri, così nascono i
poeti.”

Gesù,

per coloro che hanno perso la mente

e i princìpi della ragione,

per coloro che sono oppressi

dal duro silenzio dei martiri,

per coloro che non sanno gridare

perché nessuno li ascolta,

per coloro che non trovano altra soluzione

al grido che la parola,

per coloro che scongiurano il mondo

di non devastarli più,

per coloro che attendono un cenno d’amore

che non arriva,

per coloro che erroneamente

fanno morire la carne

per non sentirne più l’anima.

Insomma,

per coloro che muoiono nel nome tuo,

apri le grandi porte del Paradiso

e fai loro vedere

che la tua mano

era fresca e vellutata,

vellutata e fresca,

come qualsiasi fiore, 

e che forse loro troppo audaci

non hanno capito che il silenzio era Dio

e si sono sentiti oppressi

da questo silenzio

che era solo una nuvola di canto.

 

Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le creature
del regno
si sono aperte
e tu sei diventata la regina
delle nostre ombre
per te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l’alveare del
pensiero
per te donna è sorto
il mormorio dell’acqua
unica grazia
e tremi per i tuoi
incantesimi
che sono nelle tue mani
e tu hai un sogno
per ogni estate
un figlio per ogni pianto
un sospetto d’amore
per ogni capello
ora sei donna
tutto un perdono
e così come vi abita
il pensiero divino
fiorirà in segreto
attorniato
dalla tua grazia.

 

 

O poesia che oramai

gemi per terra straziata da ...mille orrori
quante volte ti hanno ucciso
mentre innocentemente
cercavi un fiore nel Paradiso
Le donne vogliono il tuo indirizzo
e non sanno che tu non hai una casa
ma vivi errabondo nel giardino dell'Eden
e non hai alcun peccato.
Sei sola nella dimora degli Angeli
attaccata alla catena di Dio
e i tuoi ululati di lupo ferito
non li ode oramai più nessuno.
Sembri quasi morta dolce poesia
qui su questa quiete terra
dove dimorano gli assassini.

 

https://www.youtube.com/watch?v=d30omiPeSJw&feature=player_embedded

                                                               PUOI SENTIRE QUESTA POESIA DALLA VOCE DI ALDA MERINI

 

 

Io sono la tua carne,
la carne eletta del tuo spirito.
Non potrai mai visitarmi nel giorno
prima che il puro lavacro del sogno
mi abbia incenerita
per restituirmi a te in pagine di poesia,
in sospiri di lunga attesa.
Temo per il mio dolore,
come se la tua dolcezza
potesse farlo morire
e privarmi così di quel paesaggio misterioso
che sono i ricordi.
Sono piena di riti
e della logica dei ricordi
che viene dopo, quando si affaccia alla mia vita
il rendiconto della verità giornaliera,
il sogno affogato nell’acqua.
Sono misteriosa come tutti,
ogni mio movimento è un miracolo
e tu lo sai,
ma il grande passo
che io possa fare è quello di venire da te
(un viaggio infinito senza ristoro,
forse un viaggio che mi porterebbe a morire
perchè io sono il canto e la lunga strada).
Il canto muore, va a morire
nelle viscere della terra
perchè io sono la misura
del tuo grande spettacolo di uomo;
sono lo spettatore vivo
delle tue rimembranze ma anche l’insetto,
l’animale che sogna e che divora.
Prima della poesia viene la pace,
un lago sempiterno e pieno
sopra il quale non passa nulla,
neanche un veliero;
prima della poesia viene la morte,
qualche cosa che balza e rimbalza
sopra le acque; il lungo cammino
di una folle di genio e di malizia
che porta lontano.
Ma io e te siamo soli
come se fossimo stati creati
primi e per la prima volta;
io e te siamo riemersi dal fango della folla
e giornalmente tentiamo di rimanere soli
in questa risma di carte
che è il grande spettacolo dei vivi.
Io e te siamo esangui,
senza voglia di finire questo incantesimo.
Incolori e indomiti, siamo soli
nel limbo del nostro piacere
perchè io e te
siamo pieni di amore

Io e Te
 

 

 

 

Corpo, ludibrio grigio
con le tue scarlatte voglie,
fino a quando mi imprigionerai?
anima circonflessa,
circonfusa e incapace,
anima circoncisa,
che fai distesa nel corpo?

 

 

 

 

 

 

 

 

Amo, e Tu sai che l’anima mi è stanca
troppe volte abbattuto
fu il fantasma del vuoto delle mie case!

 

 

 

 

Amore perdonami: sono brutale e vorrei ungerti d’olio,
ti perseguito e vorrei
che davanti a te io fossi un tappeto,
ti amo e mi recludo nel mio silenzio,
ma ho paura, paura di me stessa,
di questi gigli orrendi di fame e di fango
che crescono nella mia mente.

 

 

 

 

Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
Malvissuto e scostante,
meglio l’acre vapore del vino
indenne,
meglio l’ubriacatura del genio,
meglio si meglio
l’indagine sorda delle scorrevolezze di vite.

 

 

Ah se almeno potessi,
suscitare l'amore
come pendio sicuro al mio destino!
E adagiare il respiro
Fitto dentro le foglie
E ritogliere il senso alla natura!
O se solo potessi
Toccar con dita tremule la luce
Quella gagliarda che ci sboccia in seno,
corpo astrale del nostro viver solo
pur rimanendo pietra, inizio, sponda
tangibile agli dei
e violare i più chiusi paradisi
solo con la sostanza dell'affetto.

 
 
 
Io ho scritto per te ardue sentenze,
ho scritto per te tutto il mio declino;
ora mi anniento, e niente può salvare
la mia voce devota; solo un canto
può trasparirmi adesso dalla pelle
ed è un canto d'amore che matura
questa mia eternità senza confini.
 
 

 

L’essere stata in certi tristi luoghi,

coltivare fantasmi

come tu dici, attento amico mio,

non dà diritto a credere che dentro

dentro di me continui la follia.

Sono rimasta poeta anche all’inferno

solo che io cercavo di Euridice

la casta ombra e non ho più parole…

Ecco, Franco, la tenera risposta

al tuo dilemma: io sono poeta

e poeta rimasi tra le sbarre

solo che fuori, senza casa e persa

ho continuato mio malgrado il canto

della tristezza, e dentro ad ogni fiore

della mia casa è ancora la speranza

che nulla sia accaduto a devastare

il mio solco di luce ed abbia perso

la vera chiave che mi chiude al vero.