RACCOLTA DA BRIVIDI

01.05.2012 19:16

Oh leggerezza che riposi eterna,
dove l'indugio cresce nel pensiero

prendi la vita e lanciala nel buio
con il colore che materno crede
nella resurrezione dell'amore.

Il seprio che fa ridere la folla
e crepitare la materia, suona
come il bacio che invoca la mia morte
e la figura esce dalle mani
dell'Artista,
che di Dio crea
soltanto con il suo respiro
 




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Felice te che spargi sementi ovunque
e sei dedito al tuo sogno di corallo
come pescatore che grida nelle risacche e lancia reti e addi
e parte per infinite terre.
Felice te che credi che il mondo sia immenso
mentre è solo un salvacondotto impuro
per la morte del giorno.
 



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Un giorno trionferai
delle mie sciocche rime
edi te stesso dirai
l'ho conosciuta
e se non fosse stato per i miei denti bianchi
che l'hanno sbranata foglio per foglio
di lei non sarebbe stato nulla.

Ma ricordati che macchie di sangue sui fogli
risaltano anche alla lettura.
Ricordati ragazzo stolto di questo,
tu che ti fai coccolare dagli altri.
 



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Spezzati in mille uomini
sono anch'Io un colore discutibile
che arde sull' acqua per sana immodestia

Il tempo un giorno
scalderà le mie palpebre palpebre aperte
di puro ragazzo nubile

L'arte è così altezzosa
che guarda dalla rupe della magia
mai sono sceso nella valle dell'ozio,
da dare ad un pittore eternamente vivo




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O demone
sei più dolore di ogni postura
biada del mio pensiero;
ti trituro adesso nelle mie
mandibole stanche
delle parole e del nome.



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Tu Amleto di carta sei una perla che ha visto la morte.
Un giorno tanti anni fa quando hai visto una donna hai pensato
che fosse la tua fede in Dio.
Era bella ma era amara come tutte le sorti dell'uomo.
Come amante eri un saggio
bevendo lei hai bevuto la sua cicuta.
Come era amara e come era dolce.
Possedendo lei hai sentito nel suo grembo la polvere di tante strade
hai visto rose e cancelli, cancelli e rose.
Possedendo lei hai capito che la vita era uno sbaglio
e che solo l'amore è la vera tragedia dell'uomo.
Non eri mai stato un uomo e lei non era mai stata una donna.
Il fatto è che uniti dalle vostre mani
avevate scoperto che eravate grandi come l'universo.
Il vostro errore è stato quello di scoprire la verità.
Tu oggi sei morto
ma non è che sei morto perchè hai una sepoltura
ma perchè hai mangiato, digerito e amato il suo cuore
come si mangia la luna e il sole.
Tu sei diventato il re dell'universo, tu sei impazzito d'amore.
Ti piace sentirla lontana dal tuo martirio
dalla tua veloce bocca che è sempre un figlio
un condottiero segreto che naviga il dolore come un gaudio.
Ma poi un giorno avete scoperto una terra
dove non abitava nessuno e lì avete messo la tenda dell'amore.
Avete mangiato i vostri pensieri come una cacciagione.
Come sono belli i pensieri d'amore
sono colombe alte di cui si mangiano anche le piume.
Eppure il cuore del vostro cuore non è una statua solitaria
ma un occhio in cui tanti guardano
per concepire il paradiso della pace.
Tu e lei siete morti in questo silenzio
ma la vostra sepoltura non è mai esistita.



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La veste
è il fogliame
dell'uomo
che copre
la nudità
del suo respiro.




Il poeta
che vede tutto
viene accusato
di libertà
di pensiero.




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Il tuo abbandono



Com'è stato imprevisto il tuo abbandono!
Proprio nel momento in cui io naufragavo
nelle onde del tuo piacere
tu mi hai lasciato
e forse mi hai salvato la vita
ma maledetti coloro che salvano i poeti per
ignoranza
rendendoli creature sconfitte.





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Non faccio niente per diventare bambina.
 



*



Sono più furba
di Re Erode
perché salvo
i bambini.
 




*



Tutti i poeti
mi hanno mangiata.


 


*



Durante le estasi
ci si denuda
per vedere l'assoluto







No, non chiudermi ancora nel tuo abbraccio,
atterreresti in me quest'alta vena
che mi inebria dall'oggi e mi matura.

Lasciami alzare le mie forze al sole,
lascia che mi appassioni dei miei frutti,
lasciami lentamente delirare...

E poi coglimi solo e primo e sempre
nelle notti invocato e nei tuoi lacci
amorosi tu atterrami sovente
come si prende una sventata agnella...





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Se tu verrai e vedrai non troverai niente
di niente, una persona che si trascina
tra le tue braccia e spera di incontrare un albero.

Mi hanno regalato un tavolo dilegno nuovo,
ma il mio vecchio tavolo sopra il quale ho
lavorato per anni l'hanno buttato via.

Con quel vecchio tavolo avrei fatto un violino
e una viola d'amore.







ALDA MERINI

Mi muovo
secondo la mia
violenza